Posso? Scusami, Signore, se mi chino sul tuo petto, è la semplicità dell’amicizia che mi lega a te che mi fa sentire libero di osare questo gesto così familiare. È il clima intimo di questa cena, così ordinaria ep- pure da te resa così solenne dai gesti che stai compiendo e che ci con- fermano ancora una volta tuoi amici.  “Vi ho chiamato amici” … ce lo hai detto più volte in questi tre anni, parole che mi si sono colpite nel cuore e mi riempiono di gratitudine per il legame che hai voluto con noi. Lo hai tessuto con pazienza, lo hai nutrito con il tuo amore, reso saldo con la tua grazia, incoraggiato con la tua fiducia e il tuo perdono. Ci hai chiamati amici, ci hai resi amici, tuoi e tra di noi. Insondabile mistero… uomini così diversi, così …umani, limitati, cocciuti, presuntuosi…lo sai bene. È la tua amicizia che ci fa amici fra di noi, sono i tuoi gesti audaci, come quello che hai compiuto lavandoci i piedi, che ci fanno e ci faranno capaci di gesti sorprendenti. E questa serata ha tutto il gusto dell’eternità, come eterni sono i legami autentici che ci uniscono a te e tra di noi, come eterni suonano i gesti che stai compiendo per noi, tuoi amici, tu, nostro Amico per sempre. Scarica qui il libretto per partecipare all’Adorazione Eucaristica.